Tre eredi di Jimi Hendrix: Eric Clapton, Stevie Ray Vaughan, John Frusciante

Data la caratura di uno come Jimi Hendrix, è assai arduo, se non impossibile, elencare nomi di artisti a lui omologhi. L'eredità lasciata alla musica da Hendrix è talmente immensa che non si può dire vi sia un vero e proprio successore dell'opera hendrixiana. Oggi però vorrei proporvi il ritratto di alcuni dei musicisti che hanno meglio accolto una parte dello spirito di Hendrix.

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In ordine di tempo, il primo da citare è il grande Eric Clapton. Già maestro del blues prima che Hendrix saltasse alla ribalta, Clapton ne fu tanto impressionato che non poté sottrarsi al confronto con lui. Difficile definire in che modo lo stile di Hendrix abbia influito sugli sviluppi della carriera del chitarrista britannico, è comunque da rilevare come Clapton faccia più volte riferimento ad Hendrix, in particolare quando ripropone alcuni suoi brani.
Parlando più in generale di Clapton, si può dire che il suo stile si sia progressivamente allontanato dalla radici blues per abbracciare il rock di diverse sfumature. Sebbene Clapton non sia particolarmente noto per aver contribuito al rock psichedelico, egli fa sicuramente parte della schiera di artisti portatori del messaggio hendrixiano. Da segnalare in questo caso la cover di "Stone Free", realizzata nel 1993.





Notevole anche la sua interpretazione live di "Voodoo Chile" (2010)




Il secondo grande erede è Stevie Ray Vaughan: dei tre è sicuramente quello che ha attinto maggiormente alla musica di Hendrix, riproponendola anche in maniera originalmente personalizzata. Dalla solida preparazione blues di matrice texana, egli ingloba con grande maestria il rock psichedelico di Jimi Hendrix, e lo ripropone con notevole consapevolezza e abilità tecnica. Tanto abile fu Vaughan, che quasi è difficile definire la sua versione di "Voodoo Child (Slight Return)" una semplice cover della versione di Hendrix. Anzi, da un punto di vista meramente tecnico, la versione di Vaughan è anche migliore di quella originale. Ma chiaramente va riconosciuta all'autore della canzone la vena compositiva che Vaughan non poteva avere, non allo stesso modo. Per converso, in tutti i casi in cui Vaughan ha suonato Hendrix, non si è mai limitato alla mera riproposizione, ma ha sempre personalizzato l'esecuzione. Questo rende Vaughan il degno erede di Hendrix agli occhi di tutti.
Artista rigorosamente blues, Vaughan è stato comunque capace di coniugare questo genere con esigenze nuove, e negli ultimi album realizzati con i Double Trouble è possibile assistere a un avvicinamento ad uno stile più melodico, vicino a quello di Clapton, sebbene il blues resti la vera vena pulsante di tutta la sua musica.




Voodoo Child (Slight Return) (1984) - Stevie Ray Vaughan and Double Trouble



Little Wing (1984)- Stevie Ray Vaughan and Double Trouble


L'ultimo dei tre, e anche il più giovane, è John Frusciante, ex chitarrista dei Red Hot Chili Peppers. Si può senz'altro notare che lo stile chitarristico di John sia una rielaborazione degli atteggiamenti funky dell'ultimo Hendrix. Frusciante riesce a coniugare figure ritmiche alla James Brown con un livello di distorsione e 'attacco' tipicamente rock. Da questa miscela è nato il funk rock di cui i Peppers sono stati sicuramente esponenti di primo piano. Da notare l'abilità del chitarrista californiano di riuscire a fondere magistralmente ritmo e melodia, dando vita a un groove esplosivo.
Un brano in cui saggiare lo stile di Frusciante potrebbe essere "If You Have To Ask" (1991), dove non solo è 'l'accordo di Jimi Hendrix' (l'accordo di 7#9) a costituire il fulcro ritmico di tutto il pezzo, ma dove possiamo ascoltare un assolo finale in stile Hendrix-blues.



If You Have to Ask(1991) - Red Hot Chili Peppers


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