Le lingue del mondo - Introduzione: Parliamo tutti la stessa lingua?

Con questo articolo di oggi vorrei inaugurare tutta una serie di testi a scopo divulgativo, di ambito linguistico, che diano un'introduzione alle principali famiglie linguistiche del mondo.

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Oggi vorrei proporre una riflessione che funga da introduzione a tutti i materiali che, di volta in volta, pubblicherò. La mia riflessione, che prende le mosse dal titolo (ovviamente provocatorio) di questo articolo, riguarda non tanto la lingua come un idioma specifico, ma piuttosto la facoltà del linguaggio, che accomuna tutti noi esseri umani. Perché le lingue, nonostante siano tante e diverse tra loro, hanno tutte in comune il fatto di essere entità biologiche, di essere quindi soggette a nascita, evoluzione ed estinzione. Si può dire, in effetti, che non vi sia, o non vi sia stata lingua, che abbia mantenuto intatta la sua struttura per un tempo indeterminato. Tutte le lingue a noi note subiscono, o hanno subito, trasformazioni nel corso del tempo: che si tratti di trasformazioni interne o esterne, dovute a motivi sociali o politici, esse sono parte integrante delle lingue, non meno di quanto i processi evolutivi lo siano per gli esseri viventi. Tali trasformazioni non sono sempre prevedibili e inesorabili, ma molto spesso assumono l'aspetto di vere e proprie leggi di natura, che si verificano, date certe condizioni, sempre e comunque.
In secondo luogo, tutte le lingue sono sottoposte a delle limitazioni: tali limitazioni sono dovute a vincoli anatomico-strutturali (non possono essere eluse proprio perché la conformazione del nostro apparato fonico non ce lo consente). Queste limitazioni comportano alcuni fatti:
- Non esistono lingue senza consonanti e vocali.
- Le vocali sono sempre meno numerose delle consonanti (con poche eccezioni: l'hawaiiano, ad esempio).
- Alcune vocali (vocali fondamentali) sono presenti in tutte le lingue.
- Le vocali sono diacronicamente meno stabilmente delle consonanti (ciò significa che, nel corso del tempo, le vocali sono più soggette al cambiamento rispetto alle consonanti).

Mi sono limitato solo ad alcuni aspetti, ma la lista potrebbe proseguire. Ciò che bisogna tenere in considerazione è che le lingue (ma non solo) sono regolate dal 'Principio del minimo sforzo', e che dunque esse cercano di raggiungere la massima efficienza comunicativa con il minimo dispendio di energie.

Concludendo, dunque, è chiaro che la risposta alla domanda iniziale sia 'no'; ma questa risposta negativa non può esaurire il quesito perché, com'è evidente, le lingue varie lingue hanno anche tantissime cose in comune tra loro.

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