La lingua di Gesù

La figura di Gesù è centrale nella storia dell'Occidente, non solo per quanto riguarda la sua importanza religiosa, ma anche per la serie di conseguenze storico-culturali che il movimento che da Gesù prende le mosse, quello cristiano, avrebbe comportato per secoli e secoli.



Tale figura può essere ed è stata studiata sotto vari aspetti: quello prettamente religioso, quello storico, quello filosofico. Qui ci occuperemo di studiarla sotto un luce prettamente storico-linguistica. Intendiamo cioè rispondere, in maniera certamente non definitiva, a domande come: quale lingua o quali lingue erano parlate in Palestina al tempo di Gesù Cristo, e quali di queste si può supporre siano state effettivamente usate da Gesù durante la sua vita e la sua predicazione?

Le lingue della Palestina a cavallo tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.
Com'è noto, Gesù è vissuto e ha svolto il suo euangelion nella Palestina romana (i luoghi dove Gesù portò la sua predicazione secondo i Vangeli comprendono numerose città dal nord al sud della provincia romana). Nato a Betlemme negli ultimi anni del I secolo a.C. (secondo le stime più basse, verso il 4) e figlio, secondo il racconto evangelico, di un falegname, fino all'inizio della predicazione svolse il lavoro di carpentiere.
La situazione linguistica della Palestina in questo periodo storico è complessa ed è stata (e continua ad essere) oggetto di accesi dibattiti. Alcune considerazioni possono essere fatte con una certa sicurezza: al tempo di Gesù la lingua corrente delle genti ebraiche non era, come sarebbe scontato aspettarsi, l'ebraico, ma piuttosto una forma particolare di aramaico (a cui ci si riferisce talvolta come aramaico giudaico). Anche se non tutti sono d'accordo, come vedremo, nel ritenere che al tempo di Gesù l'ebraico fosse una lingua essenzialmente morta nel parlato, essa certamente non era la lingua corrente del popolo. Se consideriamo attendibili le informazioni circa le origini umili di Gesù, allora possiamo affermare con sicurezza che egli dovesse sicuramente parlare l'aramaico.
Tuttavia al tempo l'aramaico non era l'unica lingua parlata nella regione. Da qualche secolo era comune, soprattutto presso le comunità di commercianti, l'uso della lingua greca (lingua franca dell'Oriente romano per eccellenza). Non dimentichiamo, da ultimo, la presenza dei soldati romani e quindi anche della loro lingua, il latino, sebbene questo avesse un ruolo del tutto marginale rispetto alla sua controparte greca.
Abbiamo accennato velocemente alla lingua ebraica e abbiamo presentato la considerazione, fatta da molti studiosi, che essa non fosse da secoli parte dell'uso parlato delle genti giudaiche. Il periodo a cui si fa tradizionalmente risalire la scomparsa dell'ebraico dall'uso parlato è quello successivo al 586 a. C., anno della distruzione del tempio di Gerusalemme e dell'inizio dell'esilio babilonese degli israeliti. Da questo periodo in poi sembra che l'uso attivo dell'ebraico rimanga una peculiarità delle classi dotte giudaiche, e che esso venga in gran parte utilizzato nella letteratura e nella liturgia.
C'è però chi sostiene che la lingua, o una delle lingue, parlate da Gesù fosse proprio l'ebraico; forse non l'ebraico biblico, la cui funzione massima era quella di codificare la Legge ebraica; piuttosto una forma mishnica (con ebraico mishnico o rabbinico si intende una lingua adottata dagli ebrei dotti documentata fino al 200 d.C.). Ciò che è certo è che Gesù dovesse conoscere l'ebraico, in quanto nato e cresciuto nella fede ebraica (ed essendo la conoscenza dell'ebraico un requisito imprescindibile per la lettura della Bibbia ebraica). Ciò troverebbe ulteriore conferma nel fatto che molti passi dei Vangeli contengono riferimenti fatti da Gesù all'Antico Testamento.
Oltre all'aramaico e all'ebraico  dobbiamo tenere in considerazione almeno altre due lingue: il greco antico e il latino.
Il greco, come già detto, era la lingua del commercio e dell'amministrazione nelle province romane d'Oriente. Gesù, che era un carpentiere, poteva averlo appreso entrando in contatto con i commercianti. Le élites locali lo parlavano fluentemente, ma è improbabile che il suo uso fosse diffuso tra il popolo, tra quelle masse di umili e diseredati alle quali principalmente Gesù rivolgeva il proprio messaggio secondo la narrazione evangelica. E' più ragionevole pensare che qualora Gesù conoscesse il greco, egli lo usasse per colloquiare con i membri delle classi agiate o con gli amministratori romani come Ponzio Pilato. E' noto che i romani colti usassero spesso il greco e che i governatori delle province orientali lo conoscessero in quanto lingua franca dell'Oriente.
Giovanni e Matteo raccontano (rispettivamente: 18, 33-38 e 27, 11-14) del dialogo tra Gesù e Ponzio Pilato. Quale può essere stata la lingua utilizzata dai due durante quell'incontro? Il primo candidato è sicuramente il greco. Dal momento che Gesù poteva aver appreso il greco e che Ponzio Pilato quasi sicuramente lo parlava, il dialogo tra i due non può che essersi svolto in greco, se escludiamo il latino (nel film La passione di Cristo diretto da Mel Gibson tale dialogo avviene in latino, e Ponzio Pilato dialoga con i sacerdoti in aramaico: ma è ragionevole pensare che un governatore locale adottasse la lingua locale, seppur in contesti particolari?). Tuttavia non possiamo a priori escludere il latino tra gli idiomi conosciuti da Gesù. In Matteo 8, 5-13 si narra di una breve conversazione tra Gesù e un centurione romano. Gesù deve essersi rivolto al centurione in latino, o dobbiamo supporre che anche in questo caso abbia usato il greco? E' possibile che i soldati stanziati in Oriente conoscessero il greco, e d'altra parte Gesù non aveva motivo di apprendere il latino e di parlarlo fluentemente, in quanto lingua d'uso quasi esclusivo dei romani in Palestina.

Conclusioni
Per concludere, le lingue candidate sono l'aramaico, l'ebraico, il greco e, molto meno probabile, il latino. Ciò non significa che dobbiamo scegliere una sola lingua ed eleggerla "la lingua di Gesù". Posta la condizione altamente multiculturale e multilingue dell'Oriente e della Palestina romani, è molto probabile che Gesù conoscesse due se non tre lingue e che le usasse in contesti differenti per rivolgersi a destinatari differenti (l'aramaico per il popolo giudeo, l'ebraico nell'interpretazione della Bibbia e nelle conversazioni con i sacerdoti, il greco per gli interlocutori non ebrei e le élites dell'Oriente ellenizzato).

Commenti

Post più popolari