African-American History Month: Parte 0 - Prodromi: Armonia, ritmo e improvvisazione nelle musiche africane sub-sahariane

Un discorso specificamente incentrato sulla black music richiede una spiegazione almeno preliminare di quali siano le origini geografiche e culturali delle forme musicali generalmente associate a questa musica, principlamente: blues, jazz, rhythm & blues, funk.
Anche se la black music è nata nel Sud degli Stati Uniti, essa è fortemente influenzata da alcune caratteristiche musicali che i neri d'America hanno "importato" dal loro continente originario, l'Africa, e nello specifico i territori posti al di sotto del deserto del Sahara.

Le tradizioni musicali di queste regioni sono caratterizzate dall'enorme importanza attribuita al ritmo, a scapito di un'armonia piuttosto grezza. In effetti, gli strumenti in uso nelle popolazioni sub-sahariane sono soprattutto ritmici (percussioni come tamburi, clave e campane), anche se non mancano strumenti melodici come i cordofoni. Come vedremo meglio in seguito, i concetti di shuffle e swing nascono dall'attenzione rivolta all'elemento fondamentale della pulsione ritmica. Questa detta i tempi dell'esecuzione, ma soprattutto funge da catalizzatrice spirituale dell'intera opera musicale.
Alla pulsione ritmica possiamo quindi associare facilmente il groove, inteso come fondamento ritmico dell'esecuzione. La sua importanza è data dal fatto che non solo guida gli strumentisti, ma tiene compatti esecutori e ascoltatori in una dimensione comune in cui a dominare è il "battito" (quello che gli anglofoni chiamano beat). Questo consente di mantenere l'attenzione, percepire il ritmo a livello corporeo e di conseguenza esternarlo in forma di danza.
La musica africana attribuisce alla danzabilità una funzione discriminante all'interno del discorso musicale. Tutto ciò che è musicale è anche danzabile (vale la pena ricordare che in molte lingue dei territori che stiamo considerando non esiste una differenziazione lessicale tra concetti come "canto", "danza", "suono", e via dicendo).

Armonia: scale pentatoniche e scale blues

Anche se l'armonia appare sottosviluppata rispetto ad altre tradizioni musicali (come ad esempio quella europea che ha privilegiato in maniera significativa l'armonia attribuendo minore importanza al ritmo), non è del tutto assente. Parte del bagaglio musicale che verrà trasmesso ai neri d'America è l'utilizzo di una particolare scala chiamata pentatonica, in quanto contenente 5 note. A questa si aggiungono poi le cosiddette blue notes, note di passaggio dal suono malinconico. Esse caratterizzano in misura significativa generi in cui l'espressività è significativa, come il blues.
Sebbene meno complesse rispetto alle scale di tradizione europea (maggiore, minore, armonica, etc.) l'utilizzo della scala pentatonica associata alle note blues consente di costruire un repertorio improvvisativo pressoché infinito, grazie alla libertà espressiva che l'esecutore può applicare al proprio strumento.

 

Narrazione e improvvisazione nella prassi musicale africana

Presenza ricorrente all'interno dell'ensemble sub-sahariana è quella del cantore, depositario della tradizione storica del proprio popolo di cui informa gli ascoltatori sulla base del ritmo soggiacente. La figura del cantore sarà ereditata significativamente dai bluesmen americani, cantori dei propri vissuti personali che raccontano accompagnandosi allo strumento e improvvisando.

Una precisazione sul discorso improvvisativo è doverosa: anche se il concetto di "improvvisabilità" nasce in Africa e si estende alla forme di musica nera nate su suolo americano, l'improvvisazione tipica della black music americana non è sovrapponibile a ciò che avviene nella musica sub-sahariana. Non soltanto perché la musica africana tradizionale non possiede un variegato bagaglio armonico su cui costruire linee melodiche, ma anche perché in questa si tratta più di variazioni che di improvvisazione. In sostanza, chi suona fluttua sul pattern ritmico di riferimento, modificandolo a piacere (ma senza perdere il groove) con la costruzione di figure ritmiche appropriate (si gioca soprattutto sullo spostamento degli accenti e sulla creazione di sincopi).

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