African-American History Month: Parte I - Dal Proclama di Emancipazione alla nascita del Blues

Questa approfondimento sulla storia della comunità afro-americana prosegue passando per un evento sicuramente fondamentale, anche se spesso non analizzato correttamente nelle sue premesse e conseguenze.

Nel 1863 Abraham Lincoln, sedicesimo Presidente degli Stati Uniti d'America, emana il Proclama di Emancipazione (Emancipation Proclamation) che rende la schiavitù nera, allora molto diffusa soprattutto negli Stati del Sud, illegale. È bene specificare che Lincoln non agisce perché illuminato da particolari ideali umanisti. Anche se il passo è importante, lo stesso Lincoln ribadì per tutta la sua vita che i neri e i bianchi non fossero affatto uguali, e che dovessero essere i secondi, e non i primi, a detenere il primato nella società, senza alcun riferimento all'idea di uguaglianza per come la intendiamo oggi. Lincoln era quindi un razzista come molti altri della sua epoca e il Proclama non era altro che un tassello di un più largo progetto politico mirante a sconfessare il Sud schiavista e a favorire il modello di industrializzazione degli Stati settentrionali.

Con il Proclama, però, la condizione di schiavitù del popolo afro-americano viene formalmente superata. Ovviamente si sarebbero presentati molti altri problemi. Anche se legalmente liberi, i neri vivono ancora nella segregazione e non godono dei diritti civili dei bianchi. Svolgono lavori umili, non hanno accesso all'istruzione e alla vita politica del paese e continuano tragicamente ad essere oggetto della violenza bianca, che si esprime attraverso manifestazioni di odio che vanno dall'insulto al linciaggio impunito.

Nel frattempo, però, pur essendo privati dell'accesso alla componente istituzionale della vita libera, i neri americani hanno sfruttato strumenti culturali e comunicativi in continuità con i loro continente d'origine. Una delle manifestazioni più importanti in questo senso è sicuramente la musica, che per gli afro-americani svolge una molteplice funzione di mezzo di aggregazione sociale, preghiera e catarsi collettiva. Il canto e l'esecuzione strumentale sono soprattutto rituali comunitari, di gruppo. 

È in questo modo che hanno origine alcuni generi di fondamentale importanza: il gospel e lo spiritual caratterizzati dal forte contenuto religioso e dalla natura corale.

Il blues

D'altra parte si va sviluppando un genere distinto, anche se legato alle origini africane dei neri d'America, più individuale e profano. È il blues, attraverso il quale l'individuo comunica, con il canto e l'improvvisazione strumentale, la propria condizione di disagio e sofferenza. Il blues ha una poetica complessa, perché è capace di inglobare, a seconda delle intenzioni e dell'ispirazione del performer, le condizioni di un popolo, di un individuo, e di un individuo all'interno del popolo. Questo gli dona una certa universalità nei temi, ed è ciò che garantirà al blues una lunga e fiorente tradizione, e un'influenza imponente sulla musica popolare di tutto il Novecento.

Il nucleo del primo blues è da individuare nel sud degli Stati Uniti, e nello specifico nella zona del delta del Mississippi (per questo ci si riferisce a questa prima fase storica con la denominazione Delta Blues).

Struttura del blues

Il blues ha una struttura abbastanza semplice: di solito si estende su 12 battute e sfrutta 3 accordi (I-IV-V grado rispetto alla tonalità di riferimento: ciò significa che un blues in MI segue la progressione MI-LA-SI). Tipicamente si tratta di accordi di settima dominante (MI7-LA7-SI7) ottenuti aggiungendo la settima minore alla triade maggiore. Un accordo maggiore è formato da tre note (I grado, III grado maggiore distante due toni dalla tonica, V grado); aggiungendo la settima minore (distante un semi-tono dalla quinta) si ottiene un accordo di settima dominante. Esiste anche il blues "minore", costruito quindi su accordi minori; per semplicità non lo tratteremo qui e ci atterremo all'armonia classica del blues.

L'aspetto ritmico è, come in tutte le forme di black music, fondamentale. Lo tratteremo in una parte distinta del nostro racconto. Basti per ora dire che è tipico del blues un ritmo "saltellante" subito riconoscibile. Potete percepirlo nelle tracce allegate.

A livello tematico, un giro blues ha una struttura del tipo AAB: nelle prime quattro battute viene esposto il concetto base, ribadito nelle seconde quattro; il concetto viene quindi snocciolato e concluso nelle ultime quattro battute. Prendiamo ad esempio Sweet Home Chicago del grande Robert Johnson:

Come on, baby don't you want to go    A
Come on, baby don't you want to go    A

Back to the land of California               B
Of my sweet home Chicago 


Oltre alla playlist che vedete, allego una puntata del documentario Jazz: istruzioni per l'uso di Elena Somarè, e presentato da Vito Coda Nunziante e Massimo Nunzi. Non si tratta ovviamente di un documentario sul blues, ma come avremo modo di vedere il blues e il jazz sono due generi strettamente affini, pur con enormi differenziazioni in termini musicali, soprattutto in termini di radici storiche e concettualità ritmica e improvvisativa.


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